IMMIGRAZIONE E I SALVATAGGI DELLE ONG NEL MEDITERRANEO: LA SOLIDARIETA E’ UN REATO
La solidarietà è un reato? Sembra proprio di sì se guardiamo al comportamento vessatorio del Ministero dell’Interno nei confronti delle ONG che portano in salvo i migranti sulle rotte del Mediterraneo. Alla nave Aurora della ONG Sea Watch che ha risposto ad una richiesta di soccorso della Guardia Costiera è stato imposto di attraccare con il suo carico umano (72 persone) nel porto di Trapani quando la nave non aveva la possibilità di farlo per la scarsità di carburante e di viveri, oltre ai 4 giorni in più di navigazione rispetto al porto di Lampedusa, dove navi simili della Guardia Costiera attraccano regolarmente. In alternativa è stato loro chiesto di avviarsi ad un porto della Tunisia, vale a dire ad un destino di respingimento oltre il deserto, praticamente a morte certa, dopo gli accordi con la Tunisia.
Parte così la sanzione del Ministero dell’Interno che blocca tale nave per 20 giorni a cui si aggiungerà una sanzione pecuniaria (tra i 2.500 e i 10 mila euro). Non sapendo con chi prendersela per un fenomeno che appare inarrestabile, per il governo, che anche nei salvataggi di profughi e migranti applica lo stato di Polizia (è il Ministero dell’Interno a stabilire le regole in barba alle disposizioni internazionali sul salvataggio in mare), il capro espiatorio sono le ONG, ostacolate nell’azione umanitaria di soccorso. Perché nel decreto flussi non ci sono anche i migranti via mare?
Mentre aspettiamo l’Europa non dobbiamo invece far valere la nostra Costituzione con i suoi valori di solidarietà e di rispetto della persona in quanto tale.
Renato Frisanco
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